l 15 aprile 1965 P. Barbieri fonda COOPI. Da qui prende avvio un cammino lungo più di 50 anni durante i quali COOPI e la cooperazione internazionale italiana con tutte le molteplici voci cresceranno e si trasformeranno insieme. Ma la storia di COOPI comincia prima del 1965, già nel 1961 quando il giovane gesuita Vincenzo Barbieri viene inviato dai superiori a studiare a Lione alla Facoltà di Teologia, in vista di una futura partenza per il Ciad come missionario. In Francia incontra un ambiente culturale molto più vivace ed aperto rispetto a quello che permeava la provincia italiana negli anni precedenti il Concilio Vaticano II ed entra in contatto con movimenti laici internazionali impegnati da anni nel volontariato nei Paesi in via di sviluppo. Nel 1962 Barbieri rinuncia a partire come missionario e rientra a Milano con l’intenzione di formare volontari pronti a partire per il sud del mondo. È lui ad introdurre la componente laica nelle missioni.L’organizzazione è oggi dotata di un Coordinamento Regionale per ciascuna area di intervento (Africa Occidentale, Africa Centrale, Africa Orientale e Australe, Medio Oriente, America Latina e Caraibi), il cui scopo è avvicinare il momento decisionale al terreno di intervento, accreditare COOPI localmente e coinvolgere maggiormente i destinatari dei progetti nelle scelte.
La sede centrale di Milano si riconferma nel ruolo di indirizzo generale, di supporto e di controllo dell’operato complessivo. Oggi è suddivisa in due unità: l’Unità “Attività generali” e l’Unità “Sviluppo Attività Internazionali”.
Nello staff delle “Attività generali” sono inserite le funzioni di Segreteria Generale, Amministrazione e Finanza, Rappresentanza Istituzionale, Comunicazione Istituzionale, Risorse Umane, Security Advisor e Raccolta fondi.
Nell’Unità “Sviluppo delle attività internazionali” figurano tre aree: 1) Sviluppo e Conoscenza, i cui obiettivi sono l’alimentazione e la valorizzazione del know how di COOPI, in termini di contenuti e di prassi operative, finalizzato a sostenere il processo di crescita e a favorire lo sviluppo di nuove iniziative; 2) Sviluppo e Gestione, i cui compiti afferiscono al monitoraggio qualitativo dei progetti, alla manutenzione dei sistemi di controllo e alla compliance amministrativa dei progetti da presentare; 3) l’Unità Emergenza, che ha lo scopo di avviare e gestire nuovi interventi di emergenza su temi o aree specifiche.
Gli staff centrali, in questa logica, diventano da un lato dei centri di competenza e di monitoraggio a supporto delle aree operative e dall’altro di controllo superiore, a garanzia dei donors internazionali e dei loro processi.
COOPI opera in contesti caratterizzati da povertà estrema e fragilità socio-politiche o ambientali attraverso un approccio che lega l’intervento in situazioni di emergenza con la riabilitazione e lo sviluppo delle comunità. In questo modo punta a fornire una risposta sostenibile nel lungo periodo, garantendo continuità tra sicurezza, assistenza umanitaria e sviluppo.
Di fronte ad una emergenza umanitaria, l’esperienza e la capacità di trovare soluzioni innovative permettono a COOPI di far fronte con efficienza ai bisogni immediati della popolazione. In particolare, nel Medio Oriente, straziato dalla crisi siriana, e nella Regione del Lago Ciad, colpita dalle violenze di Boko Haram, portiamo avanti un modello di intervento, non più solo locale, ma multi-paese, che ci permette di rispondere in maniera più coordinata e puntuale alle necessità delle comunità sfollate e rifugiate.
Indirizzo
Via De Lemene 50, 20151 Milano
GPS
45.4938377, 9.1358746
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